La composizione della Convenzione

Diamo una definizione precisa ed esaustiva della Convenzione nazionale francese, tanto per avere le idee più chiare, prima di iniziare il nostro articolo… La Convenzione nazionale (in francese Convention nationale), o semplicemente Convenzione, è stata un’assemblea esecutiva e legislativa in vigore durante la Rivoluzione francese, dal 20 settembre 1792 al 26 ottobre 1795. Chiamata a dotare la nuova repubblica di una Costituzione, votata nel 1793, dovette fronteggiare le lotte tra i diversi schieramenti, che degenerarono successivamente nella dittatura dei due comitati di Salute pubblica e di Sicurezza generale (fonte: Wiki).

Il panorama generale della Convenzione rispecchiava la frattura che divideva la società politica francese dopo la caduta della monarchia. Una gran parte della borghesia temeva soprattutto la sovversione sociale e la sua esigenza più forte era quella di ristabilire l’ordine. Per molti altri, invece, la questione essenziale era la difesa della Rivoluzione contro il ritorno offensivo dell’aristocrazia, sempre minacciosa tanto all’interno quanto sui fronti militari. Per il gruppi più radicali dei patrioti la difesa della Rivoluzione imponeva l’alleanza con il movimento popolare, e ciò implicava l’accettazione, almeno parziale, delle rivendicazioni sociali della plebe e l’adozione d’una politica economica d’emergenza ben diversa dal liberalismo voluto dai gruppi borghesi.

Anche nell’Assemblea, ormai, si fronteggiavano due schieramenti.
Scomparsi con la caduta della monarchia i moderati costituzionali di La Fayette, alla destra sedevano ora i Girondini, che rappresentavano la borghesia delle province. Convinti rivoluzionari, inflessibili sostenitori della legalità repubblicana, essi erano tuttavia nemici delle agitazioni di piazza e decisi a contrastare il passo ad ogni disordinato movimento dal basso.
Sui banchi della sinistra sedevano i gruppi che intendevano imprimere alla Rivoluzione uno sviluppo democratico e che erano più o meno convinti assertori dell’alleanza con le forze popolari. Sono genericamente designati col nome di Montagnardi, a causa del posto da loro occupato sui banchi alti dell’Assemblea, con un richiamo più o meno esplicito alle alture della Montagna; fra essi figuravano rappresentanti dei clubs dei Giacobini e dei Cordiglieri. La sinistra è numericamente in minoranza, ma era forte dell’appoggio della Comune insurrezionale e delle sezioni popolari parigine. Da queste forze esterne all’Assemblea emergeranno ‘costellazioni politiche’ e leader minori come Jacques-René Hébert (1757-1794) e come Jacques Roux (1752-1794), conosciuto come ‘il prete rosso’, entrambi collegati con i gruppi estremisti detti degli Arrabbiati.

Al centro della Convenzione sedeva un gruppo di deputati non bene caratterizzati dal punto di vista politico, e perciò destinati a subire l’influenza ora della destra girondina ora della sinistra montagnarda: costoro furono detti della Pianura o, con termine spregiativo, della Palude.

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